Intervista del Cannizzaro all’assessore Paolo Bianchi. Focus sulle problematiche e sulle politiche giovanili del rhodense.
Se per certe porte che si chiudono si apre un portone, per altre non vi è prospettiva migliore se non quella di spalancarsi al confronto. È stato il caso delle porte del municipio di Rho, il quale pochi giorni fa ha accolto alcune domande da parte del Cannizzaro. Domande importanti, legate alla risorsa più preziosa su cui scuola e società sono chiamate a investire: i giovani. A farsi portavoce dell’istituto è stato Giorgio, uno degli studenti selezionati con il progetto Erasmus+ per la mobilità in Finlandia appena conclusa. A riceverlo, l’assessore alle politiche giovanili, Paolo Bianchi. Come ci si poteva aspettare, l’intervista ha preso risvolti interessanti.
Giorgio: “A suo avviso cosa significa attuare le politiche giovanili?”
Bianchi: “Per noi amministratori significa costruire una città che riesca ad accogliere gli ideali, i bisogni, i desideri di voi ragazzi. È una sfida grande. Innanzitutto è necessario creare spazi che sappiano ascoltarvi, per ricostruire il tessuto sociale del territorio attraverso occasioni di incontro.”
Giorgio: “Quali problemi giovanili sono maggiormente sentiti dal suo mandato?”
Bianchi: “Credo che oggi il problema più grande sia quello di una grande fragilità psicologica e solitudine sociale. Consideriamo che i consultori familiari che prima lavoravano, per esempio, sulla contraccezione e sulla crescita, adesso si occupano solo e soltanto di casi di ansia e depressione.”
Giorgio: “Avete delle proposte riguardo questi problemi?”
Bianchi: “Per fortuna a Rho i progetti pensati per i ragazzi sono tanti. In città abbiamo il MAST, uno spazio di aggregazione giovanile che crea un luogo fisico di ritrovo, dove poter fare festa, promuovere la socialità e dare libera espressione (c’è anche una radio web). Disponiamo di vari professionisti ed educatori che lavorano su questa parte. In particolare, negli ultimi anni ci siamo dedicati ai ragazzi che non lavorano e non studiano, per aiutarli a trovare la loro strada e rimettersi in gioco.”
Giorgio: “Quali prospettive vede per i giovani di Rho?”
Bianchi: “Ritengo che in questa fase le prospettive siano eccezionali. Nelle scorse settimane è stata posata la prima pietra, visto che l’Università Statale di Milano sposterà il suo ateneo in corrispondenza del Mind, dove è sorto l’Expo. In termini di lavoro ci sono grandi possibilità grazie alle aziende che stanno spostando la loro sede qui, assumendo molti ragazzi sotto i trent’anni. Anche in termini di qualità della vita ci sono tante opzioni. Abbiamo cinque scuole di musica, diverse attività legate al teatro, società sportive di tutti i livelli... Infine più di trenta progetti di intervento sulla città grazie al PNRR.”
Giorgio: “A questo punto, quale messaggio avrebbe per gli studenti che ci ospiteranno in Finlandia?”
Bianchi: “Innanzitutto porto un messaggio di sincero benvenuto. Credo che voi ragazzi dobbiate davvero imparare a viaggiare, ad aprire la vostra mente… Come dicevo prima, Rho può dare molte possibilità, ma la vostra città ormai deve essere l’Europa! Quindi il messaggio è sicuramente di benvenuto, sia per ora che per tutte le occasioni di incontro e di accoglienza future, comprese quelle stabilite per i prossimi mesi.”
Dalle risposte dell’assessore Bianchi non solo emerge la grande importanza del contatto interculturale, ma si fa luce anche sui meriti di tutta la comunità rhodense: quello di sapersi evolvere e sapersi mobilitare per il bene delle nuove generazioni, presenti e future. Una combo vincente che, come asserito da Giorgio stesso durante l’intervista, “non può che fare un immenso piacere”.
di Lorenza Astolfi,
Insegnante dell’ITIS “S. Cannizzaro”.